L’apparato oculare visibile può ospitare lesioni pigmentate melanocitarie di diversi tipi: nevi, melanosi e anche il melanoma.
Possono localizzarsi nelle palpebre, nelle congiuntive, nella plica semilunare, nella caruncola e nell’iride.
Sebbene hanno una incidenza molto inferiore rispetto ai nevi e melanoma del corpo, hanno delle similitudini sia morfologiche che comportamentali. Il sole può essere una concausa.
Il bravo dermatologo deve conoscere l’aspetto e l’andamento clinico di tutte le lesioni pigmentate che compaiono nelle zone “di confine” come le mucose genitali e anali, la mucosa orale, il cuoio capelluto e appunto l’apparato oculare, e visionarle durante la visita clinica.
Spesso le neoformazioni maligne in queste sedi risultano più gravi proprio per il loro ritardo diagnostico.
Durante il Meeting di Gubbio “Dermoscopy Pro 19” svoltosi dall’11 al 13 aprile, si sono affrontate evenienze meno comuni nella pratica clinica quotidiana dei dermatologi, ma non per questo meno importanti.